AFFITTI BREVI: i PRO e i CONTRO del nuovo DDL Santanchè
C’è una importante novità nel settore degli affitti brevi
Il Ministero del Turismo ha recentemente approvato il disegno di legge Santanchè, che potrebbe portare una svolta nella disciplina di questa forma di locazione. Il DDL introduce una serie di misure volte a garantire una maggiore regolamentazione e a contrastare le locazioni abusive.
Inoltre, riconosce ufficialmente la figura del property manager come un alleato delle istituzioni nella gestione del patrimonio immobiliare.
LE NOVITA’ DEL DDL PER GLI AFFITTI BREVI
Una delle principali novità introdotte dal DDL Santanchè riguarda l’obbligatorietà di un codice identificativo nazionale (CIN) per gli affitti turistici.
Questo sostituisce i codici identificativi regionali attualmente in uso e sarà obbligatorio anche per le piattaforme telematiche.
L’obiettivo è garantire maggiore trasparenza e controllo su queste attività.
Inoltre, il DDL stabilisce un soggiorno minimo di due notti per i Comuni ad alta densità turistica. Questa misura mira a evitare un turismo sovradimensionato rispetto alle capacità ricettive locali e a salvaguardare la residenzialità dei centri storici. Tuttavia, i comuni con meno di 5000 abitanti e a bassa densità turistica sono esentati da questa limitazione. Si prevede che questa restrizione possa avere un impatto economico sul settore degli affitti brevi, con una diminuzione delle prenotazioni per soggiorni di una sola notte.
Il DDL Santanchè riconosce anche il ruolo dei property manager come gestori professionali. In particolare, richiede all’ISTAT di creare un codice Ateco specifico per questa categoria, consentendo così una maggiore misurazione e riconoscimento del loro contributo nell’industria turistica.
Marco Celani, presidente dell’Associazione dei property manager in Italia (Aigab), ha espresso soddisfazione per il riconoscimento del ruolo di gestore professionale e la disciplina normativa che tutela il settore degli affitti brevi. Secondo Celani, il DDL Santanchè rappresenta un importante passo avanti nella regolamentazione di questa forma di locazione e contribuirà a valorizzare il patrimonio immobiliare residenziale come fonte di reddito.
Tuttavia, alcuni aspetti del disegno di legge sono ancora da definire in dettaglio. Ad esempio, l’effettiva implementazione del Codice Identificativo Nazionale (CIN) dipenderà da accordi tra il Ministero del Turismo e le regioni italiane. Inoltre, la questione delle sanzioni per coloro che non rispettano l’obbligo del CIN sarà gestita dai comuni e dalle autorità di pubblica sicurezza, ma non sono ancora chiare le modalità di controllo e applicazione delle sanzioni.
CONTRO DEL SOGGIORNO MINIMO DI 2 NOTTI
L’impatto economico del soggiorno minimo di due notti potrebbe essere significativo.
Si stima che il numero di soggiorni di una sola notte rappresenti circa il 5% del valore complessivo delle prenotazioni nel settore degli affitti brevi.
Pertanto, questa misura avrà sicuramente un effetto depressivo sull’economia del settore. È ipotizzabile che una parte dei soggiorni di una notte si sposti verso le strutture alberghiere, mentre un’altra parte potrebbe trasformarsi in soggiorni non dichiarati o in alternative al di fuori del mercato regolare.
Anche per le famiglie numerose sarà difficile trovare alloggi per una sola notte, poiché la normativa richiede un soggiorno minimo di due notti. Inoltre, la questione della privacy potrebbe rendere complicato verificare se i nuclei familiari corrispondono alle informazioni fornite durante la prenotazione.
La figura accreditata del property manager
La creazione di un codice Ateco specifico per i property manager rappresenta un importante riconoscimento per la categoria.
L’articolo 5 del Ddl Santanchè richiede all’ISTAT di fornire un codice Ateco appositamente dedicato ai property manager, il che consentirà finalmente di identificare e misurare la categoria in modo formale.
Questo è considerato uno degli aspetti più significativi della nuova normativa, poiché riconosce il ruolo dei property manager come alleati delle istituzioni nella gestione di un patrimonio immobiliare redditizio.
Inoltre, ciò contribuirà a valorizzare sempre di più i property manager come parte integrante del settore turistico-ricettivo dell’industria turistica italiana.
Un'importante passo avanti per gli affitti brevi
In conclusione, il Ddl Santanchè rappresenta un importante passo avanti nella disciplina degli affitti brevi in Italia.
La nuova normativa introduce una disciplina uniforme a livello nazionale, riconosce ufficialmente il ruolo dei property manager e introduce il soggiorno minimo di due notti per i Comuni ad alta densità turistica.
Inoltre, rende obbligatorio il Codice Identificativo Nazionale (CIN) e prevede sanzioni per coloro che non lo rispettano. La reazione positiva dell’Associazione dei property manager in Italia (Aigab) testimonia l’apprezzamento del settore per il riconoscimento e la regolamentazione del loro ruolo.
Nonostante alcune incertezze e sfide legate all’applicazione pratica della normativa, si spera che il Ddl Santanchè possa contribuire a porre fine al caos disciplinare nel settore degli affitti brevi e garantire una gestione più efficace e responsabile delle locazioni turistiche in Italia.