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Come calcolare la redditività di un affitto a lungo termine

Pubblicato da Andrea Curti sopra Gennaio 20, 2025
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Scopri se il tuo investimento è davvero conveniente

La locazione a lungo termine è un’opportunità di investimento immobiliare che, se gestita correttamente, può offrire entrate stabili e un buon ritorno economico. Tuttavia, prima di lanciarsi in questa avventura, è essenziale saper calcolare la redditività per capire se l’investimento sarà davvero conveniente.


Nel corso di questo articolo, approfondiremo:

  1. I principali indicatori economici per valutare la resa di un immobile.
  2. Le differenze tra rendita lorda e rendita netta, due metriche spesso confuse ma fondamentali per avere un quadro reale del guadagno.
  3. Come calcolare il ROI (Return on Investment), uno strumento d’analisi imprescindibile per chi desidera investire in immobili.
  4. 4. I migliori strumenti di analisi e qualche best practice per massimizzare la rendita, dall’ottimizzazione delle spese alla selezione dell’inquilino.

Se sei un proprietario o un investitore che desidera mettere a frutto il proprio capitale in un immobile da destinare all’affitto a lungo termine, questi consigli ti aiuteranno a orientarti in modo sicuro e informato.

1. Perché è importante calcolare la redditività di un affitto a lungo termine

L’investimento in un immobile rappresenta da sempre una scelta popolare in Italia, anche per via della tradizionale propensione alla “casa di proprietà”. Quando si decide di mettere in affitto l’immobile, è però necessario conoscere tutti i parametri che determinano il rendimento dell’operazione.

Sicurezza e proiezioni future

  • Valutare la convenienza economica: sapere se la proprietà genererà sufficiente reddito da coprire costi, spese e fornire un margine di profitto.
  • Individuare possibili criticità: comprendere quali spese possono erodere i ricavi, ad esempio quelle di ristrutturazione o di manutenzione straordinaria, e valutare quando conviene intervenire.
  • Pianificare una strategia di medio-lungo termine: capire se sarà più vantaggioso mantenere la proprietà in affitto, rivenderla in un secondo momento o ristrutturarla per aumentare il canone.

Rischi e variabili

Oltre alle spese note, chi possiede un immobile deve fronteggiare possibili imprevisti come la morosità dell’inquilino, la vacanza dell’immobile (periodi senza locazione) o costi straordinari per danni. Tenere conto di queste variabili nel calcolo della redditività aiuta a ottenere una previsione più realistica.

2. La rendita lorda: primo indicatore di riferimento

La rendita lorda è la percentuale che misura il rapporto tra il canone di affitto annuo e il prezzo di acquisto (o il valore di mercato) dell’immobile. È considerata un primo indicatore “di massima” perché non tiene conto di tasse o spese di gestione.

Rendita Lorda = (Canone di Affitto Annuo/ Prezzo di Acquisto dell’Immobile) × 100

Esempio Pratico

  • Prezzo di acquisto dell’immobile: 200.000 €
  • Canone di affitto annuo: 10.000 €
  • Rendita lorda = (10.000 / 200.000) × 100 = 5%

Limiti della rendita lorda

  • Non considera le imposte: se l’immobile è soggetto a IMU, cedolare secca o altre forme di tassazione, esse possono incidere significativamente sul profitto reale.
  • Non include i costi di manutenzione: le spese ordinarie e straordinarie possono ridurre notevolmente il margine di guadagno.
  • Non riflette la situazione finanziaria reale se si è acceso un mutuo: in tal caso, bisognerebbe considerare anche la quota capitale e gli interessi pagati annualmente alla banca.
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3. Rendita netta: il calcolo “reale” del guadagno

Per ottenere un quadro più preciso della sostenibilità economica di un affitto a lungo termine, è necessario calcolare la rendita netta, sottraendo dal canone annuo tutte le spese di gestione e le tasse dovute.

Rendita Netta = (Canone di Affitto Annuo) – (Spese Annuali Totali) Prezzo di Acquisto dell’Immobile × 100

Quali costi includere?

  1. Tasse e Imposte
    • Cedolare secca: imposta sostitutiva su canone di locazione (può essere del 21% o del 10% a seconda dei contratti).
    • IMU e TASI (se dovute): dipendono dal Comune di riferimento e dalla tipologia di immobile.
    • Imposta di registro (se non si applica la cedolare secca).
  2. Spese di manutenzione e gestione
    • Ordinaria: piccole riparazioni, costi di gestione periodica (ad es. tinteggiatura, sostituzione rubinetti, controlli caldaia).
    • Straordinaria: interventi più rilevanti come rifacimento impianti o ristrutturazioni importanti.
    • Property management: se si affida la gestione dell’immobile a un’agenzia o a un professionista.
  3. Altre spese accessorie
    • Assicurazione dell’immobile: coperture contro incendi, danni provocati dall’inquilino ecc.
    • Spese condominiali a carico del proprietario: alcuni lavori di manutenzione straordinaria o adeguamenti.

Esempio di rendita netta

  • Canone di affitto annuo: 10.000 €
  • Tasse annuali complessive: 1.500 € (cedolare secca e IMU)
  • Manutenzione ordinaria e spese accessorie: 500 €
  • Totale spese annuali: 2.000 €
  • Prezzo di acquisto immobile: 200.000 €

Rendita Netta = (10.000 − 2.000) / 200.000 × 100 = 4%

La differenza tra rendita lorda (5%) e rendita netta (4%) mostra quanto i costi possano incidere sul rendimento effettivo.

4. Ritorno sull’investimento (ROI)

Il ROI (Return On Investment) è un indicatore utilizzato in diversi settori, non solo in quello immobiliare, per misurare l’efficienza di un investimento. Nel real estate, calcolare il ROI aiuta a capire quanto si sta guadagnando in relazione al capitale investito, includendo anche le variabili di finanziamento.

ROI = Profitti Netti Annui / Capitale Investito × 100

Come integrare il mutuo nel calcolo

Se l’immobile è stato acquistato ricorrendo a un finanziamento, è necessario distinguere:

  • Capitale investito: la somma iniziale versata (anticipo), più gli eventuali costi accessori (spese notarili, tasse di acquisto, ecc.).
  • Profitti netti annui: differenza tra il canone annuo al netto delle spese e la rata annua del mutuo (solo quota interessi, se si vuole valutare l’effettivo costo finanziario; oppure quota capitale + interessi se si preferisce un calcolo ancora più dettagliato).

Esempio di ROI con mutuo

  • Valore immobile: 200.000 €
  • Anticipo versato: 50.000 €
  • Canone annuo al netto delle spese: 8.000 €
  • Rata annua del mutuo (interessi + capitale): 5.000 €
  • Profitto netto annuo: 8.000 – 5.000 = 3.000 €
  • Capitale investito: 50.000 € (più eventuali spese iniziali; per semplicità non le consideriamo in questo esempio)

ROI = 3.000. / 50.000 × 100 = 6 %

In questo esempio, nonostante la rendita netta sia diminuita a causa delle rate del mutuo, il ROI risulta pari al 6%, un valore che potrebbe essere considerato interessante. Il motivo è che la spesa totale sostenuta di tasca propria (50.000 €) è inferiore al valore complessivo dell’immobile (200.000 €).

5. Strumenti di analisi e best practice

Oltre a saper fare i calcoli di base, è importante affidarsi a strumenti e metodologie che possano agevolare la gestione e la valutazione del proprio investimento.

5.1 Fogli di calcolo

Excel o Google Sheets sono alleati preziosi. Creare una tabella personalizzata consente di:

  • Inserire tutte le voci di costo (ordinarie e straordinarie).
  • Calcolare rendita lorda, netta e ROI in modo automatico.
  • Aggiornare i dati periodicamente per valutare variazioni del canone o spese impreviste.
  • Effettuare simulazioni “what if” (es. aumentare il canone di 50 € al mese, valutare una ristrutturazione, ecc.).

5.2 Software immobiliari specializzati

Sul mercato esistono programmi pensati appositamente per la gestione di immobili, che offrono:

  • Funzionalità avanzate di controllo di flussi di cassa, rendicontazione, scadenze contrattuali.
  • Report personalizzabili che mostrano il trend dell’investimento nel tempo.
  • Gestione automatizzata dei pagamenti, delle scadenze fiscali e delle comunicazioni con inquilini o manutentori.

5.3 Portali immobiliari e report di mercato

Informarsi costantemente sui trend di mercato è cruciale. Monitorare l’andamento dei prezzi di vendita e di affitto su:

  • Portali online (idealista, Immobiliare.it, Casa.it, ecc.).
  • Rapporti periodici delle associazioni di categoria (ad esempio Nomisma, FIMAA).
  • Statistiche comunali sulla domanda/offerta di immobili in affitto.

6. Consigli pratici per massimizzare la redditività

Una volta stabiliti i calcoli di base, è possibile adottare alcune strategie per migliorare il rendimento dell’immobile e ridurre i rischi di perdite o di stress gestionale.

6.1 Curare la selezione dell’inquilino

  • Controllo referenze e solvibilità: richiedere documentazione reddituale (contratto di lavoro, buste paga) e contattare eventualmente l’ex proprietario.
  • Verificare la storia creditizia se possibile, evitando persone con segnalazioni di insolvenza pregresse.

6.2 Manutenzione preventiva e costante

  • Piani di controllo periodico: programmare ispezioni annuali o semestrali per individuare eventuali problemi strutturali o impiantistici.
  • Aggiornamenti e rinnovamenti: un immobile ben tenuto non solo riduce i costi straordinari, ma può essere affittato a un canone più alto e con minori tempi di sfitto.

6.3 Valutare la migliore formula fiscale

  • Cedolare secca: offre semplificazione fiscale e spesso risulta vantaggiosa rispetto alla tassazione IRPEF tradizionale.
  • Contratto a canone concordato: in alcune zone d’Italia, può essere molto conveniente grazie alle aliquote ridotte (ad esempio cedolare secca al 10% invece del 21%).

6.4 Ottimizzazione del canone

  • Studio del mercato locale: un canone troppo alto può allungare i tempi di ricerca dell’inquilino, mentre uno troppo basso riduce la redditività.
  • Equilibrio tra domanda e offerta: valutare se conviene leggermente abbassare il prezzo per evitare periodi di sfitto troppo lunghi.

6.5 Affidarsi a professionisti

  • Agenzie immobiliari: possono aiutare nella gestione completa dell’immobile, dalla ricerca dell’inquilino alla contrattualistica, fino all’assistenza legale.
  • Consulenti fiscali: fondamentali per ottimizzare la fiscalità e prevedere eventuali sgravi o bonus fiscali (ad esempio bonus ristrutturazioni, ecobonus).

Per ottenere un ritorno economico soddisfacente da un affitto a lungo termine, non basta fermarsi alla prima stima di guadagno. È cruciale calcolare correttamente la redditività, tenendo conto di tutte le voci di costo e delle variabili che possono influenzare l’investimento nel tempo. Dalla rendita lorda a quella netta, fino al ROI, ogni indicatore offre una sfaccettatura diversa del valore reale di un immobile locato.
Inoltre, adottare strumenti di analisi e seguire le best practice di gestione (selezione dell’inquilino, manutenzione programmata, ottimizzazione fiscale) può fare la differenza tra un investimento appena sufficiente e uno davvero redditizio.

COme può aiutarti Ibi curti

Ibi Curti, agenzia immobiliare specializzata nella locazione a lungo termine, offre un servizio completo di consulenza e gestione, affiancando proprietari e investitori nei seguenti aspetti:

  • Valutazione accurata del canone d’affitto in base al contesto di mercato.
  • Supporto nella contrattualistica, dall’individuazione del tipo di contratto più adatto (4+4, 3+2, transitorio) fino alla sua registrazione.
  • Calcolo personalizzato della redditività: analisi della rendita lorda, netta e del ROI, con considerazione di eventuali mutui e costi di ristrutturazione.
  • Gestione completa dell’immobile: ricerca e selezione dell’inquilino, verifica solvibilità, organizzazione di manutenzioni ordinarie e straordinarie.
  • Consulenza fiscale: suggerimenti sulle agevolazioni disponibili (cedolare secca, canone concordato, bonus ristrutturazioni) e sui possibili regimi tributari.
  • Assistenza legale: tutela contrattuale, gestione di eventuali morosità o controversie.

Se desideri ridurre i rischi, semplificare la gestione del tuo investimento e massimizzare il tuo guadagno, contatta il team di Ibi Curti. Ti offriamo la nostra esperienza per trasformare un semplice immobile in un asset redditizio e duraturo nel tempo.

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