Ibi Curti Risponde: nel 2025, meglio tasso fisso o variabile ?
Perché questa scelta è fondamentale
Quando si richiede un mutuo, la prima decisione da prendere riguarda il tipo di tasso. Non è solo un dettaglio tecnico, ma un fattore che influenzerà il bilancio familiare per decenni. Capire bene la differenza tra fisso e variabile aiuta ad evitare errori costosi e a scegliere con più sicurezza.
Il mutuo a tasso fisso: sicurezza e stabilità
Il tasso fisso mantiene la rata invariata per tutta la durata del mutuo. Questo significa che, indipendentemente dalle decisioni della BCE o dall’andamento dell’inflazione, la tua rata resterà uguale. È la soluzione più adatta per chi vuole pianificare a lungo termine senza sorprese.
Il mutuo a tasso variabile: flessibilità ma più rischio
Il variabile parte generalmente con una rata più bassa, legata all’Euribor. Tuttavia, se i tassi dovessero salire, anche la rata crescerebbe. È una scelta che può essere conveniente nel breve periodo, ma richiede maggiore capacità di gestione del rischio.
Come capire qual è la scelta giusta per te
Per decidere occorre valutare:
- reddito e stabilità lavorativa;
- orizzonte temporale (quanto a lungo prevedi di tenere il mutuo);
- tolleranza al rischio: quanto sei disposto a gestire possibili oscillazioni della rata.
Quando conviene il fisso
Se preferisci la tranquillità e vuoi certezze sui tuoi pagamenti, il fisso è la scelta naturale.
Quando valutare il variabile
Se pensi di estinguere in anticipo il mutuo o hai un reddito molto solido, il variabile può essere una strategia interessante.
Hai dubbi sul tasso migliore per te?
Prenota una consulenza con Ibi Curti: analizziamo insieme la tua situazione e simuliamo diversi scenari.
Chiedi una consulenza se desideri maggiori informazioni







